[Blogger Traveller] Week end a Parigi: i miei indirizzi

La settimana scorsa a quest'ora ero a Parigi. Lo ammetto: ho sempre un po' snobbato Parigi a favore di Londra, il motivo non lo so esattamente, questione di corrispondenze caratteriali probabilmente. Tuttavia negli ultimi 2 - 3 anni ho cominciato a pensare che avrei voluto visitare Parigi e in agosto io e Max abbiamo prenotato il nostro week end, regalo in ritardo dell'anniversario di matrimonio. Poi è successo quanto è successo, ma noi abbiamo deciso che a Parigi ci saremmo andati ugualmente, come ho spiegato qui.





Così, ecco il mio resoconto, con gli indirizzi e le cose che ho visto e mi sono entrate nel cuore. Una premessa: visto il poco tempo a disposizione, abbiamo deciso di non entrare al Louvre o salire sulla Tour Eiffel o l'Arco di Trionfo. Abbiamo preferito camminare, ammirare la città, entrare nei locali, nei bar, nei ristoranti per assaporare in pieno la vita parigina.

PRIMO GIORNO
Dopo essere atterrati al Charles de Gaulle, ci siamo diretti nel Marais, al nostro albergo, il Saint-Louis Saintogne che vi consiglio: piccolo, molto curato e in posizione strategica. La prima cosa di cui mi sono innamorata di Parigi è proprio il Marais: un quartiere ricco di negozi belli e originali, tanti localini, bar e boulangerie. Io e Max ci siamo innamorati del Marais! E quando, girovagando, siamo capitati nel Pletz ne siamo rimasti rapiti.



Camminando siamo arrivati fino a Notre Dame e, oltrepassata la Senna abbiamo esplorato alcune vie del Quartiere Latino prima di fermarci a mangiare una galette squisita in una creperie di cui, purtroppo non ricordo il nome.
Poi via, verso la Tour Eiffel che la sera, illuminata, è uno spettacolo!



SECONDO GIORNO
Ci siamo svegliati con un sole meraviglioso e con un cielo così blu, che la mia idea di visitare il Musee d'Orsay è andata subito in soffitta a favore di un giro a Montmartre sulla collina della Basilica del Sacré-Cœur.



Dopo una seconda colazione a Pigalle con un pain au chocolate squisito, siamo partiti in direzione Arco di Trionfo da dove abbiamo camminato lungo tutta l'Avenue des Champs-Élysées fino al Louvre. 







Dato che la fame era tanta, siamo usciti dai giardini delle Touleries e abbiamo imboccato la prima laterale di Rue Rivoli per cercare un posticino dove mangiare. Siamo finiti in un meraviglioso, un piccolo concept store coloratissimo che serviva cibo biologico e stagionale, Le Petit Flottes.




Poi, dato che eravamo in zona, ci siamo concessi una tazza di cioccolata da Angelina. Purtroppo solo to go, perchè la meravigliosa sala in stile Liberty era strapiena di gente che si godeva un lussuoso brunch.



Dopo aver girovagato nei pressi del Louvre, abbiamo oltrepassato la Senna con l'intenzione di passare il pomeriggio al Musee d'Orsay. Purtroppo la fila era numerosa e Max non aveva nessuna voglia di aspettare, così ci siamo diretti in Boulevard St-Germain e l'abbiamo percorso tutto, fino al Quartiere Latino.

Siamo poi ritornati nel Marais, dove ci siamo persi nella folla del sabato pomeriggio!
Tornati vicino a rue de Bretagne, abbiamo scoperto un piccolo, delizioso negozio, Bibi, con oggetti di A Little Lovely Company, Mr. Wonderful, Ferm Living, House Doctor, String e molti altri.

 

Ritornati nella zona del nostro albergo, abbiamo deciso di mangiare a Le Marché des Enfants Rouges, il più antico mercato alimentare di Parigi. Un mercato piccolino che non compete certo per dimensioni con il Borough Market di Londra, ma molto carino e con una scelta molto ampia di prodotti di stagione. In tutto il mercato è possibile acquistare i prodotti e ci sono diversi stand che funzionano come piccoli ristoranti sef service. Noi abbiamo mangiato al banco del cibo biologico: io ho scelto il menu con zuppa di carote, insalata e galette di farro. Tutto buonissimo! Max ha preferito hamburger e patatine... e le patatine sono preparate sul momento!
E per chiudere in dolcezza la giornata, ci siamo fermati alla boulangerie da Chez Manon sempre in rue de Bretagne, per due tortine golosissime che ci siamo portati in camera ;)

TERZO GIORNO
  
Ci siamo nuovamente "persi" a girovagare tra le stradine del Marais, ho (purtroppo!) scoperto che Merci è chiuso la domenica, l'avrei tanto voluto visitare! Siamo stati in una silenziosa e elegantissima Places des Vosges.

 
Camminando siamo arrivati fino a Place de La Bastille, dove ora una colonna è posta nel mezzo di una grande rotatoria a ricordo del luogo storico in cui iniziò la Rivoluzione. Avrei voluto passeggiare sulla Promenade plantée, ma non c'era il tempo: me la sono segnata per la prossima volta :)  Ci siamo poi fermati a La Maison Plisson pe l'immancabile pain au choccolat di metà mattina, più che una boulangerie una sorta di boutique del cibo fresco e di filiera corta secondo il manifesto dei  due fondatori Philippe, giornalista culinario, e Delphine Plisson.
Infine, ultima tappa: un brunch da Nanashi prima di avviarci verso l'aeroporto.



VIAGGIARE
  • Ho volato con: Easy Jet (andata) Transavia (ritorno)
  • Trasporti urbani: abbiamo comprato la Paris Visite solo sabato per muoverci liberamente, gli altri giorni abbiamo preferito pagare singolarmente le tratte della metropolitana perchè in realtà abbiamo camminato molto per assaporare l'atmosfera parigina.
MANGIARE

  • Boulangerie Chez Manon
  • Le Petite Flottes ottimo per uno spuntino, ma soprattutto per guardare e magari comprare i meravigliosi oggetti dello shop.
  • Angelina semplicemente la migliore cioccolata calda che abbia mai bevuto
  • Le Marché des Enfants Rouges cibo freschissimo e ottimo rapporto qualità prezzo.
  • La Maison Plisson pausa caffè con parigini di ogni età, ma anche brunch, ristorante e negozio di specialità alimentari.
  • Nanashi bento giapponesi che si uniscono alla cucina francese con occhio attento ai cibi di stagione. 
  
 HO FATTO SHOPPING A

Il week end è davvero volato  e ciò che mi è rimasto è una voglia matta di tornare presto a Parigi, una città, lo ammetto, traumatizzata dagli eventi dell'ultimo anno, ma anche meravigliosa e accogliente. A dispetto del mio non saper parlare francese, infatti, ho trovato solo sorrisi e assoluta disponibilità a usare la lingua inglese. Contro ogni pregiudizio.

 
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2 commenti

  1. Grazie!Che bel viaggetto!!! Parigi é una delle città che ancora non ho visto ma spero presto di colmare questa lacuna. Intanto mi prendo nota dei tuoi suggerimenti. Fa sempre comodo sapere in anticipo dove mangiare e dormire senza avere brutte sorprese!!

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