I bambini ci insegnano cos'è la vita (se abbiamo il coraggio di ascoltarli)

Sofia è stata in montagna coi nonni per 3 giorni. Come vi ho già raccontato, noi siamo "montanari" di origine, trentini e ladini per la precisione. In montagna c'è la casa di famiglia, quella che costruì mio nonno, quella in cui ci rifugiamo quando abbiamo bisogno di pace.




La casa è in un paesino di circa 800 anime. Ci si conosce tutti, ovvio.
E se non ci si conosce, basta dire: "Io sono X, figlia di Y, nipote di Z" e la risposta sarà: "Ah ecco! Mi pareva di riconoscere i tratti!" (naturalmente tutto in dialetto). Perché sul viso di tutti è scritto a chiare lettere l'albero genealogico della famiglia di origine, o quantomeno lì riescono a leggere queste informazioni dalla faccia.

La vita è tranquilla, i ritmi diversi. Davvero, non è la solita favola stile "fuga dalla città". Ci si saluta per la strada (anche se non ci si consoce direttamente), non si cammina con il passo frettoloso da "ho un appuntamento importantissimo che mi aspetta", piuttosto la camminata è più un "ho tanti impegni, ma nulla mi vieta di godermi la meraviglia del paesaggio in cui sono immerso". 
In montagna ci si occupa di varie attività, molte a contatto con la natura: ci sono i campi da sistemare, i prati da tagliare, la legna da fare, i boschi da controllare.

Sofia si è sempre trovata perfettamente a suo agio in montagna. Adora quello stile di vita: adora stare a contatto con la natura, adora i ritmi più rilassati, adora le giornate e le settimane scandite da appuntamenti imprescindibili (si pranza alle 12:00, guai a sgarrare - mercoledì c'è il mercato in paese).

Ogni volta che torniamo dalla montagna la sua domanda è: "Perché non ci traferiamo lì?"
E questa domanda, che viene ripetuta da quando era in grado di parlare, mi fa supporre che Sofia in realtà abbia già capito tutto.
Ha già capito la bellezza e la profondità di una vita passata nel pieno contatto e rispetto della natura, scaldata dal calore dei rapporti umani più stretti e che trae soddisfazione dalle attività manuali.

Le nostre vite ultimamente (e ci metto dentro anche alla mia), sembrano delle corse ad ostacoli verso appuntamenti, impegni quotidiani, lavori e progetti per essere sempre più efficienti ed efficaci.
Ma questo ci dà soddisfazione?
Andiamo sù, la vera soddisfazione, quella interiore: la serenità, la capacità di gioire della vita e della sua meraviglia.
Ho qualche dubbio.
Per cui credo che in realtà i bambini sappiano esattamente cosa sia la vita e come goderne al meglio. Forse dovremmo essere noi adulti ad ascoltarli un po' di più.
 
 
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4 commenti

  1. Eh Mara,
    lasciati dire che hai proprio ragione: quando si è al lavoro si corre per tornare casa e quando si è a casa si corre per andare al lavoro. Ma che vita è?

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    1. Eh già, a volte serve rallentare il ritmo per capire dove stiamo andando :)

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    2. Eh già, a volte serve rallentare il ritmo per capire dove stiamo andando :)

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  2. Ma dove si trova il paese? Io sono trentina....

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